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sabato 6 agosto 2016

La faraona e il dilemma della pelle

Oggi ho sperimentato un pennuto nuovo: la faraona.
In pratica la faraona si fa come un pollo, però la differenza è che cuoce molto più velocemente perchè è generalmente più piccola.


Eccola qua. Quasi un chilo di faraona.
Ero un po' a corto di Rub, e me ne sono inventato uno fatto con un cucchiaio di sale, uno di pepe, uno di paprika dolce con l'aggiunta di un cucchiaino di cumino e uno di aglio (entrambi in polvere). Rubbata bene dentro e fuori, l'ho lasciata mezza giornata in frigo ad assorbire i sapori.
Poi ho preparato il Q per la cottura indiretta e ho messo la faraona sulla griglia mentre le chips di legno di Quercia sprigionavano il loro aroma


Il Q l'ho messo alla massima temperatura, che faceva registrare circa 190°C nel forno quando arrivava al massimo. Così è iniziata la mia cottura, durata circa 45 minuti, di cui una trentina buoni di affumicatura. La faraona è arrivata a 75°C nel cuore del petto in meno tempo di quello che mi aspettavo. Io credevo ci volesse circa un'ora e mezzo. Vabbè.

Insomma, veniamo all'assaggio: la faraona era cotta alla perfezione, e devo dire che pure lo smoking flavour non era male. C'era e si sentiva.
Il problema principale secondo me è stato il fatto di non essere riuscito a donare croccantezza alla pelle. Era abbastanza moscia, ben cotta, sì, ma non era croccante, nonostante nella foto qui accanto possa sembrare ben cotta e crispy.

Devo capire come mai non è venuta questa bella pelle croccante e disidratata: forse perchè la cottura è stata troppo veloce e la pelle non ha avuto tempo di friggere, forse perchè in questi casi ci vuole una passatina in cottura diretta...non lo so, sinceramente. Riproverò.

Intanto comunque la faraona è un lontano ricordo.

1 commento:

  1. Forse dovevi abbassare la temp, stabilizzare che so a 130° allungare così i tempi di cottura e dare il tempo al calore di disitratare la pelle. Bell'esperimento ci proverò

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