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venerdì 20 novembre 2015

Petto di tacchino affumicato in Low&Slow

Rieccoci qua, oggi è una giornata brutta e ventosa qui a casa mia, e dopo un po' di impegni stressanti ho trovato finalmente il tempo di raccontarvi la mia ultima grigliata, a cui stasera ne seguirà un'altra perchè se non accendo il Q una volta alla settimana mi sento male.
La settimana scorsa ho provato a fare un Low&Slow con il petto di tacchino. Partiamo.

La ricetta è di semplice esecuzione, un po' lunga come tempi, ma vale abbastanza la pena. Ora, non è una delle mie pietanze preferite, ma se volete provare a fare una low&slow un po' speciale può andare bene.
Si incomincia facendo una bella salamoia del petto del tacchino. É un pezzo grosso, se preso intero, il mio pesava 1,2 kg, però a differenza del petto di pollo contiene più connettivo e risulta meno stopposo nelle cotture lunghe. Si tiene in salamoia per minimo 6 ore e poi si asciuga bene. Dopo si spennella d'olio di semi e si lascia ad assorbire il rub per un paio d'orette fuori dal frigo. Io per l'occasione ho rubbato con Poultry Rub, ma va bene anche il Magic Dust.


Si predispone il barbecue per una cottura indiretta con water pan. Per questo petto di tacchino io ho preparato precedentemente del rozzissimo brodo di carne fatto col dado, e l'ho buttato nella teglia. Ho affumicato a temperatura bassa (livello 2 - 110°-120°C) per circa 2 ore con un mix tra chips di legno di Hickory e di Pecan. Secondo me si può affumicare di più direi 3 ore invece di 2 sono perfette.
La cottura in Low&Slow dovrebbe avvenire per circa 4 ore a regola, fino al raggiungimento dei 72°C al cuore. Come al solito sono un pirla e sbaglio i tempi, allora per velocizzare ho preso il petto e l'ho gettato in cottura diretta dopo aver rimosso la teglia con il brodo (occhio che vi ustionate).
Nella foto qui accanto vedete anche una pallina di alluminio: è una patata al cartoccio, che ho voluto provare come veniva. Farò una ricetta a riguardo, è semplicissima da fare.
Insomma, arrivati a temperatura si avvolge il tacchino nel foil per una mezz'oretta e si lascia riposare e finire di cuocere lì.
Dopo di che si toglie e si serve a fette. Tutto molto facile.


Che dire. Per la facilità di esecuzione è uno di quei piatti da proporre a chi vuole fare un low&slow non troppo lungo e non troppo complesso come gestione delle varie componenti che si susseguono sul barbecue.
Il risultato è una carne molto tenera ma comunque magra, non è stopposa ma non è nemmeno succosa come potrebbe essere, che ne so, una coppa di maiale arrosto (non confondetevi col pulled pork, è un'altra cosa). L'affumicatura si sentiva, ma potevo affumicare un po' di più. Sono sempre più convinto che l'Hickory col pollame non ci stia bene.

Stasera griglio duro con un cosciotto d'agnello intero. State connessi, che appena ho mangiato tutto vi farò sapere come è andata!

PS: Mi sono scordato di scrivere che come accompagnamento ho provato tre salse:
- Original Barbecue Sauce della Stubb;
- Salsa bbq Bianca;
- Salsa hot chicken calvè.
Le prime due ci stanno benissimo, la hot chicken non c'entra niente e secondo me rovina il tacchino. Sbizzarritevi a provarci qualche salsa particolare.

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