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venerdì 17 giugno 2016

Sapori orientali: le alette di pollo Satay

Questa ricetta l'ho fatta quasi 10 giorni fa, ma ho deciso di postarla sul Blog oggi perchè, d'altronde, non si poteva distrarre i miei (?) lettori dall'evento del mese, forse direi dell'anno, cioè il mio primo Brisket.

Però adesso non voglio offuscare ulteriormente queste povere alette di pollo, che sono state una cenetta deliziosa, molto particolare, delle quali vi vado a raccontare subito.
Con il nome di Satay, si indicano tutta una serie di pietanze diffuse in Malesia ed in Indonesia che consistono nel cuocere dopo opportuna marinatura spiedini di pollo o altre carni, il tutto condito da alcuni tipi di salse, la cui più famosa è a base di burro di arachidi.

Sul sito dei nostri cari amici bbqpitboys ho trovato una ricetta molto carina e veloce da fare, e quindi mi sono messo all'opera. Bisogna prendere delle alette di pollo e, dopo averle opportunamente ripulite ed aver tolto la parte finale dell'ala (quella che corrisponde grosso modo alla nostra mano), marinarle in un composto di salsa di soia e burro d'arachidi in cui son state aggiunte una cipolla intera tritata, tre spicchi d'aglio tritati, due peperoncini tritati. A marinare nel frigo per almeno 8 ore.
Passate le otto ore, vanno tolte e infilate dritte negli spiedini, così:


Già il fatto di mettere le alette dritte sugli spiedini rende la cosa molto molto ganza, ma il risultato è quello che mi è sicuramente piaciuto di più.
Si scalda il barbecue a livello 6, metto delle chips di Melo per l'affumicatura direttamente sulla griglia, e metto sopra le alette. Sì, avete capito bene, cottura diretta. Non come le altre volte in cui ho sostenuto fermamente l'importanza della cottura indiretta ibrida delle alette di pollo (di cui ancora sono convintissimo), questa volta le ho buttate sopra. Perchè i Pit Boys fanno così, e anche io ho deciso di fare così.

Le alette una volta rimosse le chips: a destra sono state appena messe, a sinistra a metà cottura.
La cottura è velocissima: vanno girate ogni 5 minuti, per un totale di 20. Finito. 
E badate bene: nonostante sia pollo, sono cotte alla perfezione. 
E sapete perchè? 

Perchè tenerle stese annulla qualsiasi interferenza con la temperatura. Di carne sull'aletta non ce n'è tanta, il problema è che non cuociono bene se le tieni piegate. Mentre se le tieni stese, cuociono alla grande (un'alternativa a non farle in cottura indiretta sarebbe tagliarle dividendo il "braccio" dall' "avambraccio", ma non mi piace cuocerle divise). 
Una volta tolte, si tagliano e si servono con la salsa Satay al burro d'arachidi. Riguardo a questa, vi sono due tipi di ricette: una fredda e una calda. In quella fredda prendete gli ingredienti e li mischiate tra loro, per quella calda bisogna fare un sosfritto e poi cuocerci per un pochino dentro la salsa di soia e il burro d'arachidi. Io ho optato per quella fredda perchè non avevo voglia di cucinare ulteriormente.

Il risultato è stato molto molto soddisfacente. Le alette erano cotte alla perfezione, si sentiva un po' di smoking flavour nonostante la cottura velocissima e nonostante le chips di melo siano bruciate in tempi troppo veloci, ma soprattutto avevano un sapore enormemente influenzato dalla lunga marinatura.: note orientali agrodolci che si sposavano molto bene con il dolce della salsa Satay, ma che erano buone da mangiare anche così, da sole, ed il tutto con una piccola punta di piccantino che arrivava quasi per ultima, ma che le ha rese speciali.

Sono un piatto facile, veloce, di effetto visivo molto carino, e dal risultato scontato.
Da rifare. Le alette di pollo, comunque, non mi deludono mai.


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